Bollati su Panathlon News: “Voglio mettere a disposizione la mia esperienza per il movimento schermistico nazionale”

Il mensile Panathlon News Club Pavia ha riservato nella pubblicazione di dicembre un’interessantissima intervista a Federico Bollati, uno degli amici che fa parte del gruppo di SchermaItalia e candidato al Consiglio Federale in rappresentanza degli atleti. Riportiamo l’intervista a firma “GS”.

COME PROCEDONO I TUOI ALLENAMENTI?
Per quanto riguarda la scherma, non essendo considerato “sport di contatto” l’attività sta proseguendo anche in questo periodo, nel rispetto del protocollo anti-contagio Federale. In questi giorni ho comunque sospeso la mia attività in palestra, ma non mi sono fermato: continuo ad allenarmi in solitudine sul pianerottolo di casa.

TI STAI IMPEGNANDO IN QUALCOSA DI NUOVO?
Ho ricevuto la proposta di candidarmi come Consigliere Federale in rappresentanza degli atleti dal gruppo “SchermaItalia” e l’ho accettata con molto entusiasmo, desideroso di mettere a disposizione la mia esperienza di atleta per il movimento schermistico nazionale. Tengo a precisare che si tratta di una mia scelta personale, in totale indipendenza dalla mia Società, l’ASD Scherma Pavia. In virtù della mia “anzianità di servizio” sono abbastanza conosciuto nell’ambiente e il Candidato Presidente, Michele Maffei, olimpionico a Monaco ’72, mi ha proposto di entrare a far parte della sua squadra. Penso di avere una forte sensibilità all’ascolto delle problematiche e delle istanze degli atleti, e vorrei tradurla in azioni in grado di aumentare l’interesse e l’entusiasmo verso il nostro sport.

COSA VORRESTI MIGLIORARE DALL’INTERNO DELLA FEDERAZIONE?
Con la squadra “Scherma Italia” abbiamo in mente, tra le varie attività, di modificare i criteri di ranking nazionale (il punteggio che viene assegnato a ciascun atleta in base alle performance avute nelle gare) in un’ottica di maggiore trasparenza e merito. Un criterio chiaro, condiviso e in grado di circoscrivere la discrezionalità è a mio avviso il presupposto fondamentale per una programmazione agonistica serena ed efficace da parte degli atleti. Inoltre puntiamo a ridisegnare il calendario gare, con un incremento delle gare regionali ed interregionali, che consentano il confronto tra atleti di livello comparabile e la possibilità di togliersi delle soddisfazioni e “salire di grado” a tutti i tesserati di tutti i livelli , così da aumentare l’appetibilità delle competizioni e contrastare l’abbandono della disciplina.

ANCHE A LIVELLO INTERNAZIONALE?
Sì certo, vorremmo applicare il concetto di inclusione anche agli atleti di vertice, che rappresentano una delle nostre priorità e che vanno tutelati. In questo senso, al momento le convocazioni internazionali riguardano 12 atleti per specialità e di questi solamente 8 vengono ufficialmente convocati dalla Federazione, mentre i restanti 4 devono sobbarcarsi tutte le spese delle trasferte. Puntiamo, attraverso una maggiore razionalizzazione dei costi, ad allargare le convocazioni a tutti i 12 atleti aventi diritto a partecipare alle gare di Coppa del Mondo.

PER QUESTO MOTIVO CI SONO I GRUPPI SPORTIVI?
I gruppi sportivi dei Carabinieri, Polizia, Fiamme Gialle, Esercito, Aeronautica Militare, sono realtà e risorse imprescindibili per il nostro movimento, in quanto consentono agli atleti di approcciarsi alla scherma in modo professionale, e l’obiettivo è migliorare ulteriormente i rapporti con loro. Vorremmo però aiutare anche Società non militari che hanno risorse economiche limitate e che non sempre possono permettersi di mandare i propri atleti in trasferta.

TU HAI MILITATO IN MOLTE SOCIETA’ NELLA TUA CARRIERA AGONISTICA. C’E’ UN MOTIVO PARTICOLARE?
Sì è vero. Ho cambiato molte Società nella mia carriera sportiva, sostanzialmente per motivi di studio e lavoro. Confrontarmi con contesti sempre differenti mi ha aiutato a crescere come sportivo e, penso, anche come persona. Sono rimasto in ottimi rapporti con tutti i club per cui mi sono tesserato.

COME ACCEDONO I RAGAZZI AL MONDO DELLA SCHERMA?
Si parte appunto dalle piccole società che si trovano sul territorio, a Pavia ad esempio vi sono solo due società: la ADS SCHERMA PAVIA, per cui sono tesserato, e la Sezione Scherma del CUS. I ragazzi che vogliono provare a tirare di scherma pagano una quota sociale e la Società, quando disponibili, gli affitta per i primi mesi di pratica, i materiali da utilizzare: arma, maschera, divisa. Quando poi iniziano ad appassionarsi (quasi sempre! ), acquistano il proprio materiale per proseguire gli allenamenti e fare le gare. A quel punto la Società garantisce le lezioni con il Maestro e le strutture per fare allenamento. Nei Paesi anglosassoni il Maestro diventa un coach e quindi può essere scelto dall’atleta per migliorare la propria tecnica, ma qui in Italia l’approccio è meno “commerciale”, e io lo condivido.